Mentre Il Giglio festeggia l'addio alla Concordia, la Corsica teme per le 163 tonnellate di idrocarburi e oli nelle stive del relitto.
È quanto si è appreso nei giorni scorsi dalla stampa corsa, secondo cui il ministro dell'ecologia francese non si sarebbe fidato molto delle garanzie italiane sulla buona riuscita dell'operazione.
Sindaci, ambientalisti e cittadini corsi, in trepida attesa lungo le coste, minacciano manifestazioni marittime.
L'ansia è accentuata dai venti attesi a Cap Corse e dai delfini e specie protette presenti nelle aree che stanno per essere attraversate.
Per altro, a Cap Corse, sta per essere istituito un Parco Naturale marino la cui fauna sarebbe sterminata dal verificarsi della malaugurata ipotesi.
Il ministro italiano rassicura, ma la preoccupazione resta.
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